mercoledì 1 febbraio 2012

Fiori di montagna:Elleboro

Riproponendo vecchi post, ripubblico qualche scheda dei fiori di montagna





Frequentando una lezione di botanica, ho scoperto che la mia conoscenza dei fiori di montagna è abbastanza vasta, ho così deciso di farmi una galleria di foto e di schede, comincio pubblicando uno dei primi fiori che si vedono per i boschi già sul finire dell'inverno, si tratta dell' Elleboro verde, conosciuto anche come Rosa di Natale.
Il suo nome botanico è: Elleborus Viridis, della famiglia delle Ranuncolacee
E' una pianta velenosissima ed è consigliato lavarsi le mani dopo averla toccata.
Fiorisce da gennaio ad aprile fino a 1.600 metri di quota nei prati e al margine dei boschi.
Secondo la mitologia greca, un pastore di nome Melampo, vedendo che le sue capre dopo aver brucato l'elleboro, si purgavano, decise di usarlo come medicamento e lo propinò alle figlie del re di Argo, colpite da pazzia, (credevano di essere state trasformate in vacche), le principesse guarirono e Melampo ne ebbe una in moglie assieme a parte del regno di Argo.
Il poeta Orazio, consigliava di recarsi sull'isola di Antikyra per curare la pazzia; sull' isola l'elleboro cresce abbondantemente.
Nel bellunese la pianta è conosciuta col nome volgare di "Scaccia pidocchi", forse veniva usata per frizioni contro i parassiti, ( forse , come si dice nel mio  dialetto : "pedo el tacon del bus", cioè: "peggio la toppa del buco"), attualmente non viene più usata in farmacia, in quanto pianta altamente tossica e pericolosissima.

7 commenti:

la fenice risorta ha detto...

Come la stella alpina,si vede che l'hanno modificata perchè si trova anche da noi dai fiorai.Un'anno io l'ho avuta ed è mlto bella ma non sapevo che fosse velenosa.
Ciao Sileno.

accantoalcamino ha detto...

Oh!!! Io ne vedo moltissimi, se curano la pazzia allora sono la medicina perfetta per me :-D Un folle bacio da accantoalcamino :-)

Sileno ha detto...

@ la fenice risorta,
ignoravo che si trovasse anche dai fiorai vista la tossicità, forse ci vorrebbero degli avvertimenti, particolarmente dove ci sono dei bambini, a condizione chge non si
a stata modificata e privata della tossicità.
La doppia copia: misteri imperscrutabili del web, provo a cancellarne uno.
Ciao e un abbraccio.

@ Accanto al camino,
graditissimo il " folle bacio", magari dopo aver assaggiato i tuoi deliziosi manicaretti.
Ricambio con un abbraccio

rosso vermiglio ha detto...

Ho scattato parecchie foto anch'io l'ultima estate con lo stesso scopo: una sorta di archivio da consultare. Mi sa che qui però c'è molto più materiale che da me. Approfitterò di sicuro quando sui prati montani vedrò un fiore che non riconosco ;)
grazie

la fenice risorta ha detto...

Scusami Sileno ho omesso di ringraziarti per le cose belle che hai scritto sui miei pensieri.
Ciao e un abbraccio anche a te.

Adriano Maini ha detto...

E' molto intenso il tuo abbinamento tra belle fotografie della pianta e aspetti sociali pregressi dell'uso della medesima.

speradisole ha detto...

E no Sileno, qui bari un po'. Lo sai che i fiori sono la mia passione e sono rimasta piacevolmente sorpresa di trovare questo tuo post. Mi piace l'Elleboro, è tra i primi a fiorire nel sottobosco e nelle siepi e mi piace perchè il fiore ha i petali verdi, raro in natura come colore del fiore.
La varietà "niger" ha il fiore bianco ed è altrettanto velenoso. Ciao Sileno, un abbraccio.