lunedì 9 aprile 2012

il monello

Anche questo post  era  già stato pubblicato; nel post precedente parlando di chierichetti, specificavo che Bertrand Russel, nella mia adolescenza, mi aveva indicato altri orizzonti da seguire, ma forse i germogli per il mio allontanamento dalle tonache nere  si erano rafforzati in epoche precedenti:

La sete di leggere non si placava mai già dai tempi che frequentavo le scuole elementari, qualsiasi pezzo di carta trovassi, era per me sempre una scoperta che leggevo avidamente e anche poche righe mi insegnavano qualcosa.


A quei tempi di soldi ne giravano pochi, però in casa qualche giornale arrivava; tutte le settimane "la Domenica del Corriere" 




con le copertine di colore grigio-azzurro infarcite di pubblicità e di quelle pubblicità ricordo oltre ai vari elisir miracolosi buoni per ogni occasione, ricordo i corsi  di scuole per corrispondenza, i corsi di ju jitsu dal nome  e finalità misteriose, infine gli occhiali che consentivano di vedere il corpo delle donne attraverso  gli abiti, occhiali che stranamente nessuno riuscì mai ad avere in mano.


All'interno , sulla seconda e sulla penultima pagina le illustrazioni  a colori di Walter Molino, che raffiguravano qualche episodio particolare accaduto nell'ultima settimana, episodi illustrati con un realismo impressionante.


All'interno articoli e rubriche di vario genere che sicuramente in quegli anni, sono serviti ad elevare notevolmente il livello culturale del popolo italiano


In casa arrivavano saltuariamente  altri giornali a volte "Famiglia Cristiana", oppure prestati da amiche di mia madre,  i fotoromanzi come "Grand Hotel"




o "Bolero" altri giornali che trattavano di  novelle sentimentali, altre riviste  oppure "Oggi" e "Gente"  specializzate a raccontare i pettegolezzi inerenti alle varie stelle del cinema dell'epoca o principesse reali, in particolare Beatrice di Savoia e Farah Diba che aveva sostituito Soraya sul trono dello Shah di Persia  e contro questi giornali quasi tutte le domeniche, il prete predicava che quella stampa disgregava le famiglie, ( e forse non aveva tutti i torti vista la qualità di molte di quelle riviste, ma dalla miseria si evadeva per qualche attimo  anche con i sogni).
 Sulla parete della bussola che dava accesso alla chiesa, un manifesto riportava la classificazione della stampa secondo il clero.


Ricordo la stampa consigliata per i bambini: tutti giornali e fumetti editi dalle edizioni Paoline, oppure altre editrici clericali, fra i consigliati ricordo "il Vittorioso" e  "Capitan Walter".


Fra i giornali per " bambini con riserva": "L'Intrepido" e "Il Monello", poi c'era la stampa proibita anche per i bambini, ma non ricordo titoli, poiché in paese non venivano venduti.


Il mio giornale preferito era "L'Intrepido" 




che il mio vecchio acquistava e leggeva nei periodi morti durante le notti che passava  come guardia alla miniera, poi lo leggevo io, era la mia finestra sul mondo dell' avventura e il mio eroe preferito era Roland Eagle 




che girava gli oceani misteriosi sul suo brigantino assieme alla fidanzata Jasmine e al nostromo Machete.


Qualche amico, ogni tanto, mi passava qualche altro fumetto come Il Monello, il piccolo sceriffo, Black, Topolino, Nembo Kid ed altri.


Credo di aver avuto 11 o 12 anni quando una domenica pomeriggio  mi stavo recando alla chiesa, che era il punto di ritrovo dei pomeriggi festivi per tutti i ragazzi.
 Lungo la strada incontro il carrettino dei gelati, stranamente avevo in tasca 10 lire, forse il regalo di qualche parente e con le 10 lire mi comperai un cono di gelato, il gelataio assieme al gelato mi regalò una copia de " Il Monello" che aveva appena terminato di leggere.


Con quel tesoro, che valeva ben 30 lire, arrivai alla chiesa tutto felice pregustando la lettura inaspettata dei fumetti e seduto su una panchina un po' defilata, mentre gli altri ragazzi giocavano e schiamazzavano allegramente, mi immersi nelle prime pagine del mio tesoro, ma non andai molto avanti, perché un'ombra nera  mi si parò davanti: era il prete, ( che aveva sostituito il vecchio parroco), e mi chiese bruscamente: Cosa stai leggendo?
E mi tolse di mano il mio tesoro, poi vedendo che si trattava di stampa classificata "per bambini con riserva", mi redarguì perché leggevo stampa proibita; ricordo ancora che in quell'assolato pomeriggio estivo, gli altri bambini si zittirono e il prete cavò
un accendino dalla tonaca e davanti a tutti, tenendo con due dita il mio giornale lo incendiò e lo fece bruciare tutto.
Molti anni sono trascorsi da quell'episodio, ma ricordo ancora il profondo senso di ingiustizia e di umiliazione e probabilmente quello  è stato il primo passo che mi ha portato a fare altre scelte nella vita.


7 commenti:

Cecilia ha detto...

Leggendo il post ho rivissuto l'emozione col quale aspettavo sempre il nuovo umero di Topolino a Monello negli anni'50 a Milano.

Cecilia dall'Ungheria

Adriano Maini ha detto...

Una volta di più trovo somiglianza di situazioni tra te e me. L'episodio de "Il Monello" mandato in cenere, che é, va da sé, fuori dal gioco dei miei ricordi, con la cieca protervia di quel prete mi rattrista nel profondo.

Gibran ha detto...

Ma se era ancora il prete del post precedente,non m sembrava così burbero da farti passare un'umiliazione del genere.
Ad ogni modo quanti gionalini e gionali sono passati nelle nostre mani e quanta felicità ci regalavano.
Ciao Sileno.

Lara ha detto...

Fortunatamente, dal vivo, non ho mai vissuto una umiliazione come quella che hai invece vissuta tu, Sileno.
Davvero impressionante!
Ciao e grazie,
Lara

riri ha detto...

Terribile!!Caro Sileno,io leggevo di nascosto e di tutto, adoravo l'intrepido ed il monello, il giornalaio era un amico che mi prestava di tutto (che io con somma attenzione leggevo senza sgualcire una pagina), ma ho sempre odiato i soprusi ed i divieti, pochi preti sono (parlo di oggi) aperti al dialogo ed al mondo che cambia. Un caro saluto.

speradisole ha detto...

Non è passato molto tempo, ma credo e spero che la mentalità dei preti sia cambiata. Non ci sono più le liste dei libri all'indice, una cosa curiosissima che spingeva proprio a leggere quei libri. E non mi meraviglio se fino a pochi anni or sono non si potesse leggere la bibbia, era roba da protestanti.
Ciao Sileno, un abbraccio.

Pierpaolo ha detto...

Forse il problema del mio presente è che non conosce direttamente il passato che lo ha preceduto... Ti leggo sempre con piacere anche per questo... Un saluto...